CONSULENTI DEL LAVORO – INDAGINE CONOSCITIVA SUL PROCESSO DI SEMPLIFICAZIONE DEL SISTEMA TRIBUTARIO – SETTEMBRE 2018

L’effettiva semplificazione fiscale si può conseguire solo attraverso un preventivo contraddittorio con i professionisti che operano quotidianamente nelle dinamiche aziendali, professionali e rendono concretamente esigibili le imposte e i tributi.

Lo ribadiscono i consulenti del lavoro che hanno dato il proprio apporto all’Indagine conoscitiva sul processo di semplificazione del sistema tributario e del rapporto tra contribuenti e Fisco, in Commissione Finanze e Tesoro del Senato.

Necessari interventi di semplificazione e di armonizzazione della disciplina fiscale

Le proposte di semplificazione della disciplina fiscale del CNO dei consulenti, in audizione, spaziano dal regime contabile forfetario alla fatturazione elettronica, dal contenzioso ai tributi locali Imu,Tasi e Tari.

Tra le altre semplificazioni suggerite:

  • differire al 31 marzo il termine di trasmissione della CU all’Agenzia Entrate;
  • rendere opzionale il regime di cassa e lo split payment per i professionisti;
  • sospendere gli adempimenti fiscali del mese di agosto e posticipare i relativi versamenti al 16 settembre (tregua fiscale);
  • rendere la definizione agevolata un adempimento “possibile” in termini di importi e di tempistiche di pagamento;
  • elevare lo Statuto del contribuente a norma di rango costituzionale.

Fatturazione elettronica conveniente anche per i contribuenti

Sulla fatturazione elettronica i suggerimenti sono:

  1. A) eliminare le sanzioni per un primo periodo transitorio pari a sei mesi nei casi di fatture elettroniche contenenti errori materiali effettuati in assenza di dolo; rendere l’introduzione della fattura elettronica conveniente anche per i contribuenti e non solo per l’Amministrazione finanziaria;
  2. B) rendere la compilazione della fattura elettronica semplice e rapida come nei casi di emissione attraverso l’utilizzo di un classico software di fatturazione;
  3. C) eliminare l’obbligo del c.d. Codice univoco, oggi previsto dal sistema SDI, ed utilizzare come codice di identificazione il solo numero di partita Iva;
  4. D) aumentare la soglia (riportandola almeno a 15.000 euro) per l’esclusione dall’obbligo di apposizione del visto di conformità per le compensazioni orizzontali dei crediti fiscali;
  5. E) introdurre un significativo credito d’imposta per il recupero delle spese relative agli investimenti necessari in termini di formazione e strumenti tecnologici per una corretta gestione della fatturazione elettronica.

Fonte: eDotto

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